Il testo di Vito Labita, "Pace e guerra", presenta una serie di antitesi che riflettono un gioco di contrapposizioni tra concetti di guerra e pace. Ogni frase sembra quasi un'aforisma che condensa una riflessione critica sul nostro rapporto con questi due concetti, non solo in senso letterale, ma anche in ambiti più ampi e metaforici. La ripetizione della struttura "Guerra alla… / Pace alla…" suggerisce una riflessione sulla dualità e sulle contraddizioni del mondo moderno, evidenziando come la guerra possa essere intesa come un'azione distruttiva, ma anche come un simbolo di lotta contro ciò che si considera dannoso o negativo.