Luca "Zulù" Persico, frontman dei 99 Posse, uno dei gruppi più discussi e amati della scena alternativa italiana degli anni Novanta, si racconta in questa autobiografia brutalmente onesta, facendo chiarezza sulle tante voci - alcune leggendarie ed esagerate, altre assolutamente vere - che lo hanno accompagnato negli anni, e racconta come sono andate veramente le cose. Un viaggio che parte da Napoli, dai centri sociali e dalla sinistra antagonista, per poi spostarsi sugli infuocati palchi italiani di quegli anni, fino alla militanza più ortodossa: nelle piazze a manifestare; al G8; in Chiapas; in Palestina; in Iraq, sempre dietro a un sogno di libertà e uguaglianza. Ma la storia "dell'uomo chiamato Zulù", esasperato da fama e tensioni in seno al gruppo, vira poi verso un mondo più oscuro, con l'addio al gruppo e la ricerca affannosa di nuove strade e nuove sfide.
Poi la rinascita, la paternità, la reunion coi 99 Posse e il lungo abbraccio di un pubblico rimasto fedele.
Un percorso che oggi, a più di cinquant'anni, 'o Zulù racconta con l'immutata e rabbiosa forza di quegli anni irripetibili.