Un'interpretazione a tutto campo delle opere di Chuck Palahniuk, incentrata sui temi, lo stile, gli influssi filosofici e letterari; procede con un andamento trasversale, individuando le tematiche maggiori e analizzandole nell'arco di tutta la produzione dello scrittore: critica al consumismo, devirilizzazione dell'uomo contemporaneo e questioni di genere, satira del fanatismo religioso, riflessioni sulla ricerca dell'identità personale, sul ruolo dello scrittore e l'ambiguità del reale.
La filosofia del Fight Club ci svela e rivela una visione critica della contemporaneità che affonda le sue radici nelle teorie sviluppate dalla Scuola di Francoforte, fino a Foucault e Baudrillard, per delineare il mondo postindustriale dominato dalla biopolitica; nel pensiero dei tre maestri del sospetto: Marx, Nietzsche e Freud; senza trascurare la spiritualità dei personaggi alla maniera di Turner e Girard, in un percorso narrativo che intreccia, attraversa e reinterpreta il pensiero dei maestri del Novecento, da Lacan a Derrida.
Impossibile negare a Palahniuk la complessità del filosofo: non lascia tranquillo chi legge e scoperchia l'inferno della quotidianità in modo che tutti possano vederlo. L'aporetica di Palahniuk non evita i problemi, ma li acuisce: ci presenta l'uomo e lo interroga sulle vie della solitudine, situa l'eroe in una linea di confine tra il pazzo e l'equilibrato, tra la vita e la morte, e come un pugno in faccia costringe il lettore a uscire dalla caverna.