Milli Dandolo, scrittrice veneziana, trasferisce in queste pagine una lieve e toccante umanità, una forza nuova, schietta e penetrante. Le protagoniste dei due romanzi qui raccolti - "È caduta una donna" e "La fuggitiva" - sono tratteggiate con un'insolita vastità di orizzonti per l'epoca: si sottraggono a matrimoni di convenienza e desiderano ardentemente la propria indipendenza personale ed economica. Donne difficilmente dimenticabili che hanno ispirato due film omonimi.
"È caduta una donna" - Dina è una ragazza di campagna, dolce e malinconica. Suo padre "sarebbe stato un bravo contadino e invece è diventato un mediocre medico", nonché un uomo mediocre. Sua madre, una donnina scialba, insiste perché sposi Giovanni, un uomo molto facoltoso al quale Dina non ha mai voluto bene. Un giorno, con un gesto inaspettato, la ragazza si trasferisce in città, trova una camera in affitto e cerca lavoro come sarta. Ha portato anche un segreto con sé, ma nella città di pietre e asfalto, di grigiori e tristezze, si ritrova a custodirlo completamente da sola.
"La fuggitiva" - La mattina fissata per le nozze Delfina si reca in chiesa per sposare Mario. Il matrimonio, tuttavia, non si celebra perché il fidanzato è convinto che lei abbia trascorso la notte precedente con un altro uomo. Umiliata e afflitta, la ragazza cerca di riprendere in mano le redini della sua vita, non senza difficoltà. Per sposarsi ha lasciato il suo posto di lavoro alla casa editrice e l'appartamento che ha condiviso fino al giorno prima con un'amica. L'incontro fortuito con il piccolo Massimo, scappato di casa perché tiranneggiato dalla governante e dall'istitutrice, le fa conoscere Antonio Ravaldo, il padre del bambino, le cui asprezze si scontrano con l'onestà e la purezza della ragazza. Donna indipendente e di rara intelligenza, Delfina appare comprensiva con il prossimo ma fin troppo severa con sé stessa, al punto da mettere tutto in discussione a causa di una lettera anonima che svela l'inimmaginabile, sconvolge le aspettative e crea nuovi interrogativi.