Da questo libro è uscito, nel 2022, l'omonimo documentario diretto da Dylan Southern e Will Lovelace. Alla fine degli anni Novanta, New York aveva ormai abbandonato il ruolo di avanguardia musicale, sostituita da Seattle e Londra. Anche i colossi dell'industria della musica erano in caduta libera, insidiati dalle nuove forme di tecnologia e dall'aumento del mercato immobiliare che costringeva gli artisti a cercare città più abbordabili. Poi ci fu l'11 settembre 2001. L'intero paese precipitò in uno stato di dolore e incertezza, e fu allora che alcune band che avevano affinato la loro arte nell'ombra si trovarono a essere il riflesso di una città determinata a riprendersi dalla devastazione che l'aveva colpita. Gruppi come Strokes, Yeah Yeah Yeahs, Interpol, Vampire Weekend e LCD Soundsystem divennero i simboli di un glamour giovane, di una generazione che cercava un inno per il suo futuro. Dai club del Lower East Side ai capannoni di Williamsburg, Lizzy Goodman offre un affascinante ritratto di un'epoca che ha cambiato non solo la musica mondiale ma anche l'aspetto della stessa città di New York.
In un'avvincente oral history, sono gli stessi artisti, giornalisti, fotografi, produttori musicali e tanti altri a dar voce (in quasi 200 interviste) a un tempo e un luogo che hanno formato una nuova era nel rock'n'roll moderno. Una seconda generazione attendeva con impazienza dietro le quinte: Franz Ferdinand, Killers e Kings of Leon, che avevano quasi rinunciato a evadere dai loro angoli di provincia, ricevettero il messaggio che il rock era tornato e usarono i club di New York come trampolini di lancio verso concerti da sold out nelle arene di tutto il mondo.
Da questo libro è uscito, nel 2022, l'omonimo documentario diretto da Dylan Southern e Will Lovelace.