La rivoluzione bolscevica nel XX secolo mette in campo valori nuovi e li declina in forma nazional-popolare. Alla prova dei fatti, la Russia non ha retto al peso delle sue contraddizioni politiche, all'abbandono delle sue scelte ideologiche ed è crollata sotto i colpi di un capitalismo che ha saputo accrescere nel tempo la sua forza a discapito del modello primigenio sovietico. L'Europa, figlia del riassetto versagliese del 1919, vede il sorgere prima di latenti autoritarismi divenuti pian piano reali, e poi di una guerra atroce che non risparmia sofferenze e miseria che si trasformerà ben presto in una contrapposizione est-ovest acuitasi sul finire degli anni Ottanta per poi implodere nel 1989. Il ciclo si apre nel 1919 e si chiude con le stesse cifre poste in ordine diverso, il 1991. Oltre settant'anni in cui teorie e pratica si sono succeduti a colpi di eventi che hanno segnato le coscienze e incusso alla storia sterzate, talvolta, ma non sempre, anacronistiche. Le due potenze antagoniste, Stati Uniti e Unione Sovietica si sono ritrovate alle prese con una guerra "fredda" pronta a riscaldarsi alla prima occasione di scontro, fosse di natura ideologico, politico o sociale. In quest'arco di tempo, sullo sfondo di tale scenario, si alternano momenti di storia mondiale che difficilmente riuscirebbero a essere compresi senza tener conto delle caratteristiche di politica estera delle due superpotenze. In un'Europa in preda all'ennesima crisi di identità post-bellica si affacciano così teorie nuove che preludono all'Unione dei paesi occidentali secondo modelli e schemi proposti da politici europei teorici dell'unione economica, politica e monetaria del nuovo continente europeo.
Francesco Randazzo è professore Associato di Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Perugia. Da diversi anni collabora con l'Archivio storico dello Stato Maggiore dell'Esercito di Roma di cui è stato consulente. Autore di svariati studi e monografie sui temi della Russia tardo-imperiale, collabora scientificamente con istituzioni accademiche italiane e straniere tra cui l'Università Statale di San Pietroburgo, l'Università di Targu Mures in Romania, il Centre d'Études Slaves dell'Università La Sorbonne di Parigi, l'Università di Granada e l'Università "A. Moro" di Bari. È coautore della trilogia Andrà tutto bene? [Edizioni Libellula, 2020]. Tra le sue pubblicazioni più recenti From Moscow to Rome: Italian-Soviet Relations from 1943 to 1946, Cambridge, Cambridge Scholars Publishing, 2019; La guerra civile in Russia nei documenti militari e diplomatici italiani 1918-1922, Libellula, Tricase, 2019; Zarstvo and Communism. Italian Diplomacy in Russia in the Age of Soviet Communism, Cambridge, Cambridge Scholars Publishing, 2018.
Con scritti di Mireno Berrettini, Dario Biocca, Nicola Cristadoro, Cesare La Mantia, Lorenzo Medici, Raffaele Nocera, Francesco Randazzo, Valentina Sommella, Paolo Wulzer.