Da uno dei padri fondatori dell'anarchismo moderno una breve serie di conferenze per illustrare i fondamenti del suo pensiero.
Nessuno dei grandi avvenimenti accaduti in Europa dopo la grande rivoluzione (1789-1793) ha l'importanza e la grandiosità di quelli che stanno svolgendosi oggi, dei quali è teatro Parigi. Due fatti storici, due rivoluzioni memorabili, avevano dato origine alla società che noi chiamiamo moderna, la società della civiltà borghese. Una, conosciuta col nome di Riforma, sul principio del secolo sedicesimo, aveva infranto l'onnipotenza della Chiesa, chiave di volta per l'edificio feudale; col distruggere questa potenza essa preparò la rovina dell'autorità indipendente e quasi assoluta della quale godevano i signorotti feudali, perchè questi, benedetti e protetti dalla Chiesa, proprio come i re e spesso contro i re, facevano derivare i loro diritti direttamente da un favore divino; si produsse così un impulso nuovo anche per l'emancipazione della classe borghese, lentamente preparata, durante i due secoli che avevano preceduta questa rivoluzione religiosa, dallo sviluppo sempre crescente delle libertà comunali, del commercio e dell'industria, sviluppo che l'aveva resa possibile e del quale era stata conseguenza necessaria. Ebbe origine da questa rivoluzione una autorità nuova, non ancora quella della borghesia, ma quella dello Stato, monarchico, costituzionale ed aristocratico in Inghilterra, monarchico, assolutista, nobile, militarista e burocratico in tutto il resto del continente Europeo, eccezione fatta di due piccole repubbliche: Svizzera e Paesi Bassi.