Maria Messina va considerata a pieno merito un'autrice che ebbe il coraggio di confrontarsi con temi delicati e che oggi potremmo definire femministi. La sua testimonianza dell'oppressione che le giovani donne siciliane erano costrette a subire dalla famiglia e dal proprio ambiente sociale alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento è preziosa ed è stata ingiustamente dimenticata per molti anni. Invece i suoi scritti non soltanto ebbero un ottimo riscontro all'epoca della pubblicazione ma ricevettero anche il plauso di giganti della nostra letteratura come Giovanni Verga e anche in questo romanzo troviamo temi che riportano a Pirandello. Le protagoniste, come nel suo ultimo romanzo L'amore negato (Fermento 2021), sono due sorelle che vivono in una piccola comunità e una di loro, Antonietta, finisce per sposare don Lucio, un usuraio che tempo prima aveva prestato denaro al padre. La sorella, Nicolina, finisce per seguirne il percorso e vivendo segregata all'ombra del padre e padrone che intratterrà anche con lei una relazione. La conseguenze è che le sorelle finiranno per scontrarsi e vivere da separate in casa. Una testimonianza cruda e vivida di uno spaccato sociale che è ancora più diffuso di quanto si pensi. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.